"ALL'ASCOLTO DELLA VOCE DEI MORTI, DEDUCENDONE IL DOVERE DEI VIVI"
Nel giorno del ricordo di tutti i morti, sabato 2 novembre 2013 il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ha realizzato a Viterbo un incontro di riflessione "All'ascolto della voce dei morti, deducendone i doveri dei vivi".
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di Lucrezio, di Giacomo Leopardi, di Rosa Luxemburg, di Virginia Woolf, di Simone Weil, di Ernesto De Martino, di Hannah Arendt, di Primo Levi, di Franco Fortini, di Luce Fabbri.
Dall'ascolto delle grandi autrici e dei grandi autori si e' dipanato il filo di un ragionamento che convoca alla scelta di opporsi ad ogni ingiustizia e ad ogni menzogna, alla scelta di contrastare ogni oppressione con la forza della verita', con la lotta nonviolenta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, in difesa dell'intero mondo vivente.
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Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha riassunto la riflessione svolta.
La vita e' quel bene senza del quale nessun altro bene si da'. Togliere a un essere umano la vita significa quindi togliergli tutti i beni. La guerra di questo consiste: dell'uccisione di esseri umani, ed essa e' quindi il crimine piu' vasto e piu' radicale, l'agire piu' scellerato. Gli strumenti della guerra, gli apparati della guerra, sono ordinati pertanto alla commissione del crimine piu' grave. Abolire la guerra richiede altresi' di abolire gli eserciti e le armi, tutti gli strumenti e tutte le organizzazioni funzionali alla commissione di uccisioni. Ricordare le vittime delle guerre passate implica il dovere morale di opporsi alle guerre presenti e future, implica il compito di adoperarsi hic et nunc per il disarmo e la smilitarizzazione, implica agire oggi per salvare le vite.
In questi giorni non di festa, ma di lutto, rinnovando la fedelta' di ogni essere umano all'umanita' intera di cui ciascuna persona e' parte, risuoni ovunque l'appello alla pace, a salvare le vite: si affermi la consapevolezza che ogni vittima ha il volto di Abele, si affermi la consapevolezza della responsabilita' di tutti e di ciascuno, si affermi la consapevolezza che l'unico modo degno di onorare i defunti e' prendersi cura dei vivi.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso il loro sostegno alle iniziative in corso contro il femminicidio, contro il razzismo, contro la guerra, per il disarmo, in difesa della biosfera.
In particolare hanno ancora una volta espresso sostegno all'appello al parlamento italiano affinche' "faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro", ed all'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" promosso dal Movimento Nonviolento, da Peacelink e dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, "affinche' il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze; affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni".
Nota per la stampa a cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 2 novembre 2013
Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it, centropacevt@gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/